Il Dimagrimento è una drastica perdita di peso è dovuto a diverse cause strettamente collegate a dinamiche di vita come stress, cattive abitudini alimentari, disturbi della psiche e patologie che comprendono alcuni organi. Ma prima di parlare di Dimagrimento è necessario introdurre l’elemento relazionato al dimagrimento; stiamo parlando del grasso.
Il nostro corpo è formato dal componente grasso che svolge una fondamentale funzione.
Il grasso è un’importante riserva energetica, fa da isolamento termico, protegge gli organi interni del corpo, regola e controlla gli ormoni e il metabolismo cellulare. Inoltre il grasso, ha anche una funzione estetica.
In base agli ultimi studi fatti, si riscontra che il nostro corpo accumula grassi anche per proteggersi dagli effetti negativi della resistenza all’insulina, per tutelarci dal diabete e per proteggerci dalle sostanze tossiche presenti negli alimenti, nell’aria e nei farmaci.
Il grasso presente nel corpo umano viene classificato principalmente sotto due distretti: Sottocutaneo e Viscerale
Il grasso viscerale, maggiormente trovato negli uomini è anche il più pericoloso per la salute e anche il primo a rispondere al dimagrimento; pertanto chi possiede una percentuale molto alta di grassi viscerale ha bisogno di più tempo per smaltirlo e favorire la riduzione di quello sottocutaneo.
PERDITA DI PESO E DIMAGRIMENTO
Erroneamente pensiamo che la perdita di peso e il dimagrimento siano collegati, in realtà è importante capire che il dimagrimento è un processo che porta alla perdita del peso corporeo, ma il più delle volte questa perdita di peso deriva da una riduzione dell’idratazione corporea e dalle masse muscolari, non da una vera riduzione del grasso in eccesso.
Come abbiamo già anticipato all’inizio dell’articolo, ci sono diverse cause che possono portare al dimagrimento.
In generale si possono riconoscere due grandi categorie di alterazioni che possono portare al calo di peso involontario: disturbi di natura psico-sociale e patologie prettamente mediche.
CAUSE PSICOSOCIALI
– Depressione: la depressione influenza la sfera dell’alimentazione. Può infatti portare da un lato ad un aumento dell’assunzione di cibo ma anche, al contrario, alla diminuzione dell’introito alimentare. Questa evenienza si verifica in genere in associazione all’anedonia, una condizione patologica in cui la persona depressa risulta incapace di trovare piacevoli le attività e le situazioni che normalmente lo sono, come ad esempio il pasto. Una diminuzione dell’assunzione di cibo protratta nel tempo può così portare alla perdita di peso.
– Demenza: con il termine demenza si intende qualsiasi causa di deterioramento organico della funzione del cervello che provoca difetti multipli delle funzioni cognitive. Esempi di demenza possono essere la malattia dell’Alzheimer, la demenza vascolare o la demenza fronto-temporale. Chi soffre di demenza rischia di perdere peso perché tende a non alimentarsi più di sua spontanea volontà e necessita quindi di un controllo esterno anche per quanto riguarda l’alimentazione.
– Paziente non autosufficienti: in ambito clinico, soprattutto geriatrico, vengono spesso utilizzato dei semplici questionari al fine di valutare il livello di autonomia di una persona nello svolgere le diverse attività della vita quotidiana. Si tratta di strumenti utili che permettono di avere una valutazione oggettiva del livello di autonomia del paziente; i più utilizzati sono lo ADL (Activities of Daily Living) che prende in considerazione attività semplici del vivere quotidiano, come ad esempio vestirsi, mangiare, salire le scale, curare la propria igiene personale, e lo IADL (Instrumental Activities of Daily Living) in cui si valutano attività strumentali come il rispondere al telefono, la gestione del denaro, l’andare in bicicletta e il fare autonomamente la spesa. Com’è facilmente intuibile il procurarsi il proprio cibo, cucinare ed alimentarsi rientrano all’interno delle attività che vengono considerate quando si cerca di definire l’autonomia di una persona. È quindi normale osservare una perdita di peso nelle persone dotate di scarsa autonomia che non vengono adeguatamente seguite e supportate.
CAUSE MEDICHE
Tra le cause mediche di perdita di peso involontaria il cancro rappresenta quella più frequente, a seguire abbiamo:
-Patologie gastro-enteriche: Ulcera peptica, malattie infiammatorie croniche intestinali (come Morbo di Crohn), Pancreatite cronica, Celiachia, Stipsi.
CONSEGUENZE DEL DIMAGRIMENTO
Una perdita di peso severa può avere ripercussioni severe sullo stato di salute del soggetto, manifestandosi in forma di conseguenze a carico di qualsiasi funzione dell’organismo, tra cui:
– riduzione della risposta immunitaria
– ritardo nella guarigione delle ferite
– perdita di tono muscolare (nei casi più gravi anche a carico dei muscoli respiratori),
– alterazioni dell’equilibrio idrosalino a causa di malfunzionamento renale,
– alterazioni della termoregolazione corporea,
– alterazioni o scomparsa del ciclo mestruale nella donna.
Terminiamo questo articolo con una chiara affermazione che determina in modo semplice il modo giusto per equilibrare e controllare il grasso adiposo nel nostro corpo.
“Se le calorie che introduciamo con l’alimentazione superano quelle consumate il peso tenderà ad aumentare, viceversa diminuirà.” E dunque importante per il corretto funzionamento di tutti i nostri organi, adottare uno stile di vita sano composto da una dieta alimentare bilanciata e regolare esercizio fisico.